Ultima “chiama” all’approvazione della doppia preferenza di genere per una Sardegna protagonista.
La doppia preferenza di genere, all’ esame del Consiglio Regionale oggi, non può che essere approvata. La richiesta partita dalla società civile da oltre un decennio esige una svolta epocale in materia elettorale.
Ore 16.00 ultima “chiama” per i 60 onorevoli sardi. La donna sarda, riflesso di una terra in sofferenza e povertà , disgregazione della famiglia, isolamento, e spopolamento, non potrebbe subire ulteriori ferite e oltraggi alla propria dignità.
Abbiamo e proponiamo una visione per la Sardegna del futuro : più identità, servizi, più progettualità e competenze, più giustizia e merito e infine, maggiore competitività nel rispetto della legalità, per consentire a tutti di sentirsi protagonisti e felici di partecipare alla vita pubblica .
La donna nel mondo occidentale ha fatto passi in avanti e l’UE invita gli stati ad adeguarsi. La nostra isola, fanalino di coda delle regioni italiane, tarda ad adeguarsi, soprattutto nel rimuovere gli ostacoli che limitano la partecipazione femminile ai massimi livelli rappresentativi della politica, del lavoro, dei CDA, dell’Impresa, dell’Università.
E’ arrivato il momento di riconoscere i dritti delle donne che non temono il confronto con l’altro sesso anzi ne promuovono sinergie, disposte come sono ad offrire soluzioni alternative che solo lo sguardo femminile può orientare per incidere nelle politiche sociali, ambientali e in quelle del lavoro.
La mobilitazione delle donne sarde, dei movimenti, delle reti e delle rappresentanti istituzionali é massima ed oggi sarà impetuosa nell’attesa del voto che alle ore 16.00 decreterà la sorte della democrazia paritaria per il futuro da protagonista della nostra regione.
Coordinamento3 – Donne di Sardegna